Burger King: quando l’intelligenza del brand si traveste da clown!
Vestiti da clown,
MANGIA DA KING!
Halloween si avvicina e, come sempre, c’è chi si limita a vendere costumi… e chi sa trasformare una festa in un’operazione di branding perfettamente congegnata.
Burger King lo ha fatto di nuovo: “Vestiti da clown, mangia da King.” Una trovata che è molto più di uno slogan — è una lezione di marketing contemporaneo.
👑 Un colpo di genio (e una frecciatina elegante)
Con questa campagna, Burger King invita i clienti a presentarsi vestiti da clown per ricevere in omaggio le Scary Fries.
Ma perché proprio il CLOWN?
Un chiaro riferimento ironico al “rivale storico” del fast food, McDonald’s, che per anni ha avuto come mascotte proprio un clown.
Ma il punto non è la battuta. È la strategia.
Burger King riesce a trasformare un competitor iconico in leva di engagement, usando l’umorismo per rafforzare la propria identità.
Dove altri vedono concorrenza, BK vede ispirazione per una storia da raccontare.
(Si serve del Clown per alludere in modo sottile al concetto che il suo rivale è proprio un clown. Quindi tu vestiti da clown che per BK è una maschera scomoda e “brutta”. In sintesi fai pure il clown, in compenso puoi mangiare con un omaggio, da RE, appunto).
Branding intelligente: competere spalleggiandosi
Sembra un paradosso, ma non lo è.
Questa mossa dimostra che il miglior branding non sempre attacca: dialoga, gioca, si confronta.
McDonald’s diventa parte dello storytelling, quasi un “personaggio secondario” funzionale alla narrazione di Burger King.
È una forma di co-branding indiretto: Burger King e McDonald’s si alimentano a vicenda nel dibattito social, senza mai dirlo apertamente.
Il valore del tono e del design
Colori saturi, lettering ironico, clown stilizzato tra il creepy e il cartoon.
La grafica unisce Halloween, ironia e riconoscibilità in un colpo solo.
Niente aggressività: solo divertimento e una promessa chiara — “Sii te stesso, ma divertiti come un King.”
Questa leggerezza è ciò che oggi distingue un brand vincente: umano, giocoso e coerente con la propria voce visiva.
Cosa possiamo imparare da questa campagna?
Se sei nel settore food e desideri creare un’identità visiva forte, ecco alcune tips da seguire:
✏️ Il coraggio di giocare con i simboli — anche quelli della concorrenza.
✏️ L’umorismo come leva di posizionamento — un brand simpatico è un brand ricordato.
✏️ La coerenza visiva — font, colori e tono perfettamente in linea con l’identità Burger King.
✏️ L’esperienza cliente come storytelling — il costume da clown diventa parte del messaggio.
Perciò, in conclusione…
Burger King dimostra ancora una volta che essere King non significa solo vendere panini, ma saper usare creatività e ironia per raccontare una visione di brand unica.
Nel mondo del fast food, dove la battaglia si gioca su centimetri di hamburger e secondi di delivery, BK vince con una risata.
E se questo Halloween decidi di vestirti da clown… potresti anche non avere una corona, ma mangerai comunque da King. 👑

